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Visualizzazione dei post da 2015

Giusto non è...

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Giusto non è ciò che non fa male a nessuno, ma ciò che giova a tutti. Questo non significa che ciò che giova a pochi o ad uno soltanto sia necessariamente ingiusto, se non fa male a nessuno, ma è dietro le differenze più sottili e le insidie più recondite, che si cela la verità. Diffidate, dunque, di chi cerca di spacciare per giusto ciò che semplicemente non è ingiusto, perché proprio così hanno fondato una società che, non ingiustizia dopo non ingiustizia, ha finito per diventare profondamente ingiusta, forse soltanto per inerzia, o per pigrizia, o per egoismo. O, più probabilmente, perché ciò che è falso non può in alcun modo essere giusto. #pensierisparsi‬

Quanto guadagni facendo quel che fai?

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Guadagni da quello che fai o da quello che sei? La crisi, credo, è tutta e soltanto qui; stiamo passando da un mondo che pagava le nostre competenze e il nostro tempo, ad uno che sempre più pagherà quello che noi siamo: un tassello unico e non riproducibile di un puzzle che si evolve pezzo dopo pezzo. Non nascondetevi dietro ai vostri titoli e alle vostre competenze, perché in futuro non ci sarà più spazio per chi è solamente quello che sa fare. Per questo ci saranno sempre più le macchine, mentre ciascuno di noi dovrà capire a fondo chi è, per poi spiegarlo a tutti gli altri e trovare il suo posto in quel gigantesco puzzle dinamico, che sarà la società del futuro. #pensierisparsi FOTO: pixabay.com

Sul Terrore...

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Odio e Paura . Lo scopo del terrorismo è quello di dividere, di segnare un solco profondo tra le persone, tra i popoli, tra le religioni, tra le parti. Divide et Impera. Maggiore è la violenza dell'offesa, più profondo è il solco e più è facile, per chi tira i fili (di questo e di molto altro), governare, imporre leggi, tenere sotto controllo la situazione. Ordo ab chao , comunque lo intendiate. Provate a riflettere, però: il terrorismo è una vera minaccia? Se non ci fossero i media non avrebbe alcun senso, sarebbe del tutto inutile, perché il punto è questo: si tratta di uno strumento tipico della società dell'informazione , che alimenta con le sue gesta scellerate, in un circolo vizioso senza fine. Il terrorismo si serve dei media e viceversa, così come la politica e gli affari si servono dell’uno e degli altri, per governare con spietato cinismo e imporre una sola legge: quella del denaro, che tutto inghiotte e che tutto può. Quando esplode una bomba o sparano su

Il senso della vita..?

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"Cogito, ergo sum". Rubo le parole a Cartesio per stravolgerle un po'. Da milioni di anni gli esseri umani, forse non solo loro, si pongono una domanda ben precisa? Qual'è il nostro scopo? Perché siamo su questa terra? Qual'è il senso profondo delle nostre esistenze? Rubo altre parole a Moby, meno famoso di Cartesio, sicuramente meno eterno: "we are all made of stars". Siamo tutti fatti di stelle, discendiamo tutti dal Big Bang, quel momento antichissimo in cui tutta l'energia dell'universo, concentrata in un unico punto, non ha resistito più alla sua insostenibile perfezione ed è esplosa, scagliando schegge di sé nell'universo e dando vita a tutto. Era materia pensante, quell'energia? Io credo di sì, ma quella capacità, propria del tutto, non è stata conservata, o forse lo è stata solo in minima parte, nelle schegge sparse in giro per il cosmo, che in miliardi di anni sono state costrette a riorganizzarsi, per riguadagnare spicciol

Per avidità e poco altro

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È per avidità, che siamo arrivati sin qui. Per avidità, per curiosità, per la voglia di lasciare un segno, di progredire, di innalzarci oltre la natura, oltre la religione, oltre la scienza. Prima dei soldi le cose andavano più lentamente. Non si azzardava, si condividevano conoscenze e scoperte, ma non c'era motivo di rischiare, perché lasciare una strada sicura per l'ignoto significava poter perdere tutto. E a fronte di cosa? C'era già la curiosità e, certo, la gente era già avida ed egoista. Ma accumulare oggetti non aveva senso, prima della moneta. È lei che ha spinto in avanti il progresso e che ha dato vita a tutto questo. Nel bene e nel male. Dopo il denaro, è scritto sui libri di storia, chiunque abbia fatto grandi cose senza monetizzare è morto in disgrazia, senza che nessuno fosse capace di comprendere le sue competenze. Perché il senso ultimo e unico di questa società è quello di guadagnare. È per il guadagno di qualcuno, che oggi abbiamo tutto quello che

Meritocrazia, dite? Non la vostra, però...

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No, sono davvero convinto che la mia idea di meritocrazia non assomigli neanche un po' alla vostra . Vi spiego perché. Per voi, se ben capisco cosa avete in mente, quando ne scrivete in giro per la rete, il merito consiste nello studiare di più e/o meglio, nel lavorare di più e/o meglio, nell'impegnarsi di più e in "qualcos'altro di più". Certo, in un mondo ideale questa vostra idea del merito non farebbe una piega, ma nella realtà non funziona e non funzionerà mai. Perché? Semplice, perché per ottenere di più, che in questo mondo significa quasi esclusivamente guadagnare di più, è molto più semplice, più comodo e più rapido percorrere la strada dell'illecito o addirittura quella del crimine, piuttosto che quella del merito. Il motivo è imbarazzantemente semplice: in una società capitalistica, tutto si misura in soldi, tutto si può comprare e nessun privilegio o gloria è accessibile solamente per merito. Così accade che, nel mondo reale, per

Aperitivo Pop Berlucchi: io ci vado e voi?

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Svelati i tre assaggi che lo chef Davide Oldani preparerà alla Guido Berlucchi per l’ Aperitivo Pop di sabato 19 e domenica 20 in occasione del Festival Franciacorta 2015 . Bignè allo zafferano , erborinato , composta di fichi e semi tostati incontreranno Berlucchi ’61 Brut . “Un assaggio classico per un Franciacorta equilibrato e di carattere: un incontro tra simili”, dice lo chef. Si continua con il centrifugato di verdufrutta, stracciatela e fave di cacao, che sposa le morbide sensazioni di Berlucchi ’61 Satèn. “Un abbinamento che coniuga la delicata consistenza del centrifugato alla setosa matericità di questa tipologia di Franciacorta”, continua Oldani. Per Berlucchi ’61 Rosé lo chef ha invece pensato a pasta di salame , panella di ceci , tamarindo e olive croccanti . “Il salame richiede un Franciacorta dal gusto rotondo, persistente come questo Rosé; il rimando qui non è però solo gustativo, ma anche cromatico”. Davide Oldani ama molto la “bollicina”, è il vino che più

Il senso delle nostre vite, io credo

In principio era la luce, o il verbo, o forse il caos. No, tranquilli, non la farò troppo lunga, ma penso sia giusto raccontare come la vedo e condividere il senso che credo di aver trovato, a questa vita. Eccolo, in breve. Non so quando, ma un tempo lontanissimo, destinato a ripetersi ciclicamente, tutta la materia e tutta l'energia erano concentrate, io credo, in un'unica massa; immensa, perfetta, luminosissima e del tutto instabile. Era tutto lì, ma quella impareggiabile perfezione era assolutamente insostenibile, come potrebbe esserlo tutta la felicità del mondo per una sola persona, che di sicuro ne morirebbe folgorata. Ecco perché esplose, all'improvviso, scagliando via una miriade di frammenti di quella perfezione nell'infinito, memori di quella luce accecante e di quella felicità insopportabile. Chi crede nella Bibbia non farà fatica ad associare quel momento alla cacciata dall'Eden, al "partorirai con dolore" che da sempre caratterizza la nost

Waiting for Godot (o qualcosa del genere)...

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A questo sistema servono ingranaggi passivi , che nutrano grandi aspettative e si attivino solamente per acquistare un nuovo smartphone, una nuova autovettura o chissà cos'altro. Niente e nessuno, in natura, può permettersi un atteggiamento di questo genere, perché fermarsi ad aspettare (e a desiderare), anziché agire, significherebbe morte certa. Ecco, nei secoli il genere umano ha barattato la sua libertà e indipendenza con un livello sempre crescente di sicurezza e di "stabilità" , che però non è affatto gratuita ed è garantita ad una sola ed unica condizione: essere ingranaggi del sistema e contribuire a farlo girare, guadagnando e spendendo soldi, perché è quello il senso di questo baraccone che abbiamo messo in piedi e che dipende dal consumo. L'essere umano deve procurarsi dei soldi, desiderare oggetti , servizi o benefici e perseguirli fino all'acquisto, il momento più importante della sua partecipazione a questo modello e a questa società. Fate

Berlucchi, iniziata oggi la vendemmia di una grande annata

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Quella di oggi non è stata una mattina qualsiasi, in Franciacorta. Nel vigneto della Guido Berlucchi , infatti, è iniziata la vendemmia di 500 ettari di ottima uva, pronta per offrire agli amanti delle bollicine di tutto il mondo un'annata "figlia del sole" . Le aspettative più grandi arrivano sono sul Franciacorta Rosé e sul Pinot nero, del quale le forbici dei raccoglitori hanno tagliato all'alba le prime uve nel vigneto Brolo a Borgonato, nei pressi delle cantine storiche. La vendemmia arriva alla conclusione di una stagione davvero fortunata, con una primavera caratterizzata da piogge alternate a giorni soleggiati, che hanno permesso un regolare accrescimento dei grappoli. Il caldo di luglio ha rallentato la maturazione degli acini, ma le piogge di inizio agosto hanno favorito l'attività fisiologica delle uve, permettendo di arrivare alla raccolta con il corretto equilibrio tra zuccheri e acidità. Questa sarà dunque un'annata generosa, per quali

Tante nubi e una sola stella: Noa in concerto a Cremona

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Una grande serata di musica, di cultura della pace e della condivisone tra i popoli e di energia, ieri sera la Palazzo Trecchi di Cremona. Nell'ambito di Acque Dotte , Festival musicale tra Cremona e Salò, la città ha avuto l'opportunità e l'onore di ascoltare la meravigliosa voce di Noa (al secolo Achinoam Nini), splendidamente accompagnata dal Solis String Quartet e dal pianista Gil Zohar. Un'esperienza, più che un concerto. Un vero e proprio viaggio nell'anima del mondo. Noa è la dimostrazione più lampante che sul palco il talento è nulla senza l'umanità. Un talento che la cantante esprime in tutti i modi possibili, dalla voce all'espressione, dal modo in cui gioca con le percussioni all'empatia con cui trascina il pubblico nel canto, nel ritmo e nella pura emozione. Se c'è un'artista internazionale sulla scena, oggi, uno davvero in grado di ricoprire appieno il ruolo che fu di grandi anime come quella di Lennon o di Freddy Mercur

It's Human Pride

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A tutti, nessuno escluso, urlo oggi con ORGOGLIO: è finito il tempo di etero, gay, transgender e tutto il resto. Adesso è giunto il tempo di capire che siamo una sola grande famiglia, in cui ciascuno è fatto a modo suo, ma tutti siamo finalmente uniti in un solo grande diritto universale: essere se stessi e non aver paura di vivere la propria vita con serenità, senza timore di essere giudicati, condannati o discriminati. Diverso è chi non capisce questa semplice cosa, talmente naturale e limpida da rendere chiarissima e indifendibile la cattiva fede di chi non vuole ammetterla. Sono loro i diversi, quelli che devono vergognarsi, quelli che rendono peggiore la nostra società. A queste persone, sempre più rare ma spesso determinanti, auguro di svegliarsi una mattina e di COMPRENDERE, una volta per tutte. Gli auguro, anche per il loro bene, di accettare un mondo a colori, libero veramente, basato sull'Amore, non sulla tolleranza. Un mondo in cui la parola diritto non sia più qualc

Sul dramma dei migranti

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Ignoranza, incoerenza, ipocrisia, egoismo, incapacità di vedere le cose in modo oggettivo e distaccato, carenza di lucidità, di empatia e di umanità, meschinità, egocentrismo, vigliaccheria, apatia. Pusillanimità, vacuità, indolenza cronica... Sono molte e varie, le piaghe che rendono l'essere umano incapace di elevarsi dalla massa informe e infame di quel popolo bue che si fa tirare per le corna verso il macello senza ribellarsi, senza curarsi della propria sorte e di quella degli altri. Oggi ci lamentiamo per il dramma dei migranti, che ci danno fastidio, che ci invadono, che pretendono chissà cosa soltanto perché nei secoli abbiamo depredato le loro terre e sfruttato le loro risorse, corrompendo i loro governanti e mutando il corso della loro storia, con il pretesto e la menzogna di portare civiltà e progresso. Abbiamo seminato vento, ora raccogliamo tempesta. La storia funziona così e non fa sconti a nessuno, tanto meno ad un branco di politicanti senza un passato, mess

Tutta la verità...

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La verità è in quello che non capisci , in quello che non sai, nel buio che ti spaventa e nel freddo che ti fa ammalare. La verità è nella pioggia che ti inzuppa, nel fango che sporca le tue scarpe, nel dolore, nel sudore, nel male che devi combattere, fuori e dentro di te. La verità non è una carezza o un soffio di vento fresco in una giornata torrida, ma un uragano che spazza via l'apparenza e che scoperchia i tetti delle case, mettendole a nudo e rivelando le loro miserie. La verità è tutto questo, ma la menzogna è il demone che ci fa star bene fuori mentre ci consuma da dentro, svuotandoci, illudendoci, facendoci grandi delle miserie altrui. #pensierisparsi

Che colore ha, la felicità?

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Credo che, fondamentalmente, la felicità sia un processo di conoscenza e di accettazione del proprio io più profondo. Siamo noi, i primi a non conoscerci davvero, a vederci in modo distorto, a fare paragoni con gli altri, a emulare chi ci piacerebbe essere, a venderci per quello che non siamo. Per piacere agli altri, dimenticando di capire cosa piaccia davvero al nostro io inconscio, alla nostra natura, alla nostra anima. E' da qui che nascono infelicità, frustrazione, depressione e ogni sorta di malessere spirituale e fisico. Siamo tutti diversi. Viviamo tutti di cibo, di acqua, di amore e di poco altro, ma ognuno di noi ne ha bisogno in dosi e modalità di fruizione differenti, di tempi, di luoghi e di cose diverse, per essere felice davvero. Ecco la sfida, dunque: capire chi si è e di cosa si ha bisogno davvero e assecondare la propria natura, sempre e senza cercare di cambiarla per essere qualcosa di diverso, per essere un'altra persona, per essere meglio di quel p

Cambiare o innovare?

Nuovo non è necessariamente l'esatto contrario di vecchio, così come giovane non significa per forza migliore, più forte, più adatto a capire i tempi e ad interpretarne le necessità e le prospettive.  Nuovo contro vecchio è il nuovo sinistra contro destra, mi pare. Ecco in cosa stiamo sbagliando ed ecco cosa ci stanno ancora facendo trascurare: la consapevolezza che ci sia da cambiare il sistema e il modello, non le persone che lo mandano avanti, millantando utopistiche riforme e improbabili rivoluzioni. La palla è a noi, come lo è sempre stata... più volte abbiamo scelto di sbagliare, accettando scelte evidentemente sbagliate fatte da "grandi uomini" che si sono assunti anche le nostre responsabilità. E' questo che non deve accadere più! #pensierisparsi

Non c'è limite al peggio, ma...

Non c'è limite al peggio, ma il meglio è una grande conquista quotidiana, che giustifica e redime ogni scivolone e ogni caduta. Un unico neo: è difficile da individuare, molto più che da perseguire e troppo spesso assomiglia così tanto al peggio che ci passa la voglia di andarcelo a prendere. #pensierisparsi

Invecchiare...

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La verità è che non invecchiamo mai, davvero. E' il nostro corpo che invecchia, condizionando anche il nostro spirito, dandoci la sgradevole consapevolezza del peso di ciascuno dei nostri anni, ma l'anima non invecchia mai...  #pensierisparsi

Roma ha vinto?

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Non scrivo mai di sport, ma stasera è una serata particolare. La Roma ha vinto il derby con la Lazio, cosa che da tiepido tifoso (qualcuno direbbe moderato, ma se lo scordi il mio voto) ovviamente mi fa piacere. Non altrettanto la solita storia di zuffe e di coltelli, che ormai da anni accompagna il calcio e lo avvelena, rendendolo una rappresentazione triste, di cui una società civile e moderna non dovrebbe assolutamente vantarsi. Da romano come sono e sarò sempre, nonostante lavori e viva fuori da tempo, non ho molto da gioire in una serata come questa in cui, qualunque fosse stato il risultato, i tifosi delle due squadre della capitale avrebbero dovuto fare una cosa sola: rispettarsi. Seconda e terza in campionato, cosa rarissima da vedere, al di sotto della linea del Po, dopo una stagione in cui entrambe si sono fatte valere, quanto meglio sarebbe stato affrontarsi lealmente, in campo e fuori? Rispetto, ecco quello che manca, non soltanto nel calcio, ovviamente. L&

Se solo sapessi...

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Ah, se solo sapessi descrivere quel lampo di luce che c'è negli occhi delle donne, quella bellezza sfacciata che ti squarcia il petto e ti accarezza il cuore, l'attimo eterno di un semplice gesto che ti fa avvampare, la magia di un sorriso sincero, il vento che dipinge un'onda sui loro capelli, le curve eleganti della loro figura che si staglia contro il cielo, il passo un po' incerto che muove l'aria e la fa vibrare, il profumo di primavera che regalano al grigiore del mondo, le mani gentili e curate che dipingono ogni piccolo gesto, la loro morbida voce, musica senza spartito, la poesia delle loro risate, che scacciano via la monotonia ansiogena del silenzio... #pensierisparsi

Sulle scelte e sulle alternative

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Quando scrivo qualcosa contro il denaro (lo faccio spesso), la maggior parte di quanti mi criticano si domanda quale sia la mia alternativa, presumendo che io mi riferisca al baratto. Onestamente non so se quella potrebbe essere un'alternativa, né penso che il baratto sia la soluzione, ma so per certo che ciò che dovremmo combattere è proprio la nostra incapacità di uscire da quella zona di comfort, che ci spinge a convincerci che non ci siano alternative e che dobbiamo accettare ogni volta lo status quo. Per vent'anni, ad esempio, abbiamo permesso ad un uomo di governare il nostro Paese, nonostante e al di là delle sue controverse vicende personali e giudiziarie, lasciando che la sua figura ingombrante spaccasse in due l'Italia e trasformasse la nostra politica, già vacillante, in un mero scontro da stadio. Lo abbiamo accettato, credo, almeno la maggior parte di chi lo ha votato o di chi non si è opposto con fermezza, non perché fossimo realmente convinti c

È stata solo la piena di un fiume

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Dovremmo sforzarci di raccontarle così, certe tragedie. Senza retorica, senza demagogia, guardando in faccia la realtà per quello che è, piuttosto che infarcirla d’ideologia e di politica.  Invece ogni volta ci ricaschiamo, come si cade da un gigantesco pero, concimato ad ipocrisia e a falso candore, spalancando la bocca e lasciando che gli occhi si bagnino di pietà e che le gambe tremino di paura. Siamo umani, del resto. Siamo soltanto umani, esseri vagamente senzienti, dotatati di un cervello che ci serve per fare i nostri calcoli e di un cuore, che ogni tanto si sveglia dal torpore della comodità del nostro mondo ovattato, per cercare di dire la sua e di farci sentire un po’ più vivi, mentre la coscienza si gira dall'altra parte, per vomitare. In quei rari momenti di vita vera e di apparente lucidità, mettiamo da parte il consueto cinismo e ci sciogliamo in lacrime da coccodrillo, buone soltanto per darla vinta a chi vuol farci soffrire, o tremare e per consentire