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Visualizzazione dei post da maggio, 2013

Sullo scrittore suicida in Francia per le nozze gay

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Lo premetto, nelle righe che seguono sarò cinico, freddo, per niente politically correct , perché di fronte a cose come questa non lo si può essere e bisogna mirare dritti al cuore del problema, a costo di attirarsi critiche e biasimo. La notizia la danno tutti i media :  ieri lo storico francese Dominique Venner, di 78 anni, si è sparato sull'altare di Notre-Dame, dopo aver esortato dal suo blog i francesi a compiere "gesti spettacolari e simbolici" contro la legge sui matrimoni omosessuali . Vado subito al sodo, secondo me ha fatto bene . Rincaro la dose: se un buon numero di ottuagenari che, come lui, credono ancora di poter decidere per tutti e imporre il proprio pensiero, tenendo la società al palo del loro bigotto oscurantismo, emulassero un gesto così coraggioso ed estremo, arrivo addirittura a sostenere che si creerebbero le premesse per un mondo migliore. Non mi faccio schifo a scrivere una cosa di questo tipo? Un po' si, perché non sono una persona

Quelli che "tanto non li voteranno più..."

A chi si ostina a pensare "la prossima volta non li voterà più nessuno!" posso solo consigliare di non illudersi. In Italia vota poca gente, tutta molto interessata, tutta molto complice, tutta mossa da secondi fini meschini o da assurde paure. Hanno sedie sotto il sedere anche loro, magari non poltrone, magari non in pelle o velluto rosso, ma abbastanza comode per non desiderare di mollarle. Dunque votano. Dunque votano l'invotabile. Dunque decidono, pochi, meschini e collusi, il destino di un popolo bue e credulone, che continua a sognare e ad illudersi. Inutilmente...