Sulla ricchezza

La ricchezza è contro natura e il risparmio (eccessivo) non è da meno. In natura si vive alla giornata, ed è giusto che sia così, perché se fosse possibile per tutte le specie accumulare e fare scorte, la terra sarebbe deserta da milioni di anni.

Per fortuna, solamente il genere umano ha sperimentato e portato avanti queste aberrazioni, ma negli ultimi secoli quelli che erano poco più che vizi o peccati veniali dell'umanità, hanno superato qualsiasi barriera, fino a minacciare tutte le altre specie e la sopravvivenza stessa del pianeta.

In un mondo finito, accumulare risorse significa privare i più deboli del sostentamento, togliergli spazio e linfa vitale, ridurli alla miseria e minacciarne la sopravvivenza.

Non credo che la proprietà privata sia un furto, come sostenne qualcuno, ma di certo chi accumula più di quanto gli occorre per vivere non ha cura del prossimo e del pianeta e non è una brava persona, anche se quelle ricchezze se le suda.

Cosa peraltro assai rara, perché i patrimoni non si fanno quasi mai col sudore della fronte, ma con la spregiudicatezza, coi compromessi, con la connivenza, con la totale accettazione di un sistema iniquo, insostenibile e ormai impossibile da giustificare.

Occorre riflettere e cercare un nuovo modello di sviluppo e di società, prima che sia troppo tardi e ammesso che non lo sia già, come spesso temo.

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