Aforismi, massime, aneddoti, pensieri in libertà, piccole cose, inezie esistenziali, barlumi di (auto)coscienza, porci alle perle..
Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti è assolutamente voluto, ovviamente.
Cercando l'unicorno in mezzo al cemento
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La felicità è come l'unicorno; nessuno l'ha mai visto, ma se smetti di cercarlo non troverai mai nulla che gli assomigli e nulla ti sembrerà vero.
Come si fa a non amarti? Sei così bella che senza il tuo sorriso il sole del mattino illumina solo cemento e macerie. Sei così buona che soltanto il tuo Amore può cambiare il senso delle cose e rendere il mondo qualcosa di più di una sfera di pietra che gira a vuoto nel vuoto. Come si fa a non amarti? Che la tua risata riempie la casa e cancella il rumore della strada, il ronzio della caldaia, le urla dei vicini, il traffico, le TV accese, il frigo... Che fa caldo l'inverno e fresco d'estate, è la lana che avvolge e il cotone che protegge dal sole e deterge il sudore e fa ombra e serenità e vita, splendida oasi nel deserto brullo della quotidianità. Come si fa a non amarti? Se ne fossi capace non sarei quel che sono ma soltanto un uomo, perso nel labirinto del suo desiderio, costretto in una ricerca affannosa e sterile. Che l'uomo è soltanto tensione e anelito incessante e rutilante frustrazione. Se non ti amassi non conoscerei l'infinito, s
Il talento è quella cosa, rara e preziosa, che consente ai pochissimi che ne sono dotati davvero di accedere a risorse di cui i "comuni mortali" non sono nemmeno a conoscenza. Il talento è il colpo di tacco dissennato che nessuno oserebbe davanti al più grande dei portieri e che smarca un compagno per il gol che ti fa alzare una coppa. Il talento è la metafora ardita che rende un qualsiasi banale pezzo di cronaca un mantra per intere generazioni, facendoti capire davvero qualcosa. Il talento è l'incrocio magico di due pennellate in cui nessuno è disposto a vedere solamente una X, a parte i pochi che non hanno mai visto altro che una schedina del Totocalcio. Il talento, nel caso di Luigi De Angelis (regista) ed Hernán Schvartzman (direttore) e del loro " Orfeo nel metrò ", è prendere per mano il pubblico e farne parte attiva di una grande opera del 1600, facendone qualcosa di completamente nuovo e sorprendente. Qualcosa che va oltre la musica, oltre
Il male è facile da riconoscere , nella maggior parte dei casi. E se anche non lo riconosci, prima o poi si manifesta per quello che è, soltanto raramente quando è troppo tardi per affrontarlo in qualche modo. Più difficile è il bene, nelle sue molteplici sfumature, nella sua incapacità di essere davvero universale e infinito. No, il bene è quasi sempre una creatura mortale , delicata e imperfetta come tutti noi e per questo incapace di essere il bene di tutti, senza che ci sia l'impegno e la volontà di ciascuno per tenerlo vivo e acceso. Assomiglia alle lucine degli alberi di Natale, il bene. Funziona se tutte le lampadine restano legate tra loro e brillano all'unisono o ad intermittenza. Ma se una si rompe, è più che probabile che tutta la catena smetta di funzionare o che anche le altre inizino ad avere problemi, una dopo l'altra. Ecco la differenza tra il male e il bene : il primo vive di pura individualità, è universale e spavaldo, ma da solo prima o poi è dest
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