Quel senso di vuoto quando non ci sei
Quel vuoto assoluto, quando non ci sei, e nel niente il silenzio della TV, che diventa surreale, insopportabile, spaventoso e assordante.
È il nulla. Il senso che arretra impaurito e svanisce dissolvendosi, come la nebbia che sale implacabile in quei vecchi film che finiscono con il suono struggente di un pianoforte che vomita noia e sgomento.
Durano ore i minuti, quando non ci sei, e i secondi sono granelli di sabbia bagnata, incastrati in mezzo alla clessidra, che mi scrutano e mi prendono in giro, mentre mi rotolo sul divano deserto.
Lo perdi per strada, un po', il senso dell'uno, quando sei in due per davvero. Quando la metà della mela, che finalmente hai trovato, diventa due terzi, o tre quarti o tutto quello che conta, che il resto è poco più che qualcosa.
Mi assento, mi estraneo, abbandono il mio corpo al rituale dell'attesa, all'ascolto dei tuoi passi sulle scale, alla chiave nella serratura che ti separa dalla mia follia e dalla smania che sai...
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