Aforismi, massime, aneddoti, pensieri in libertà, piccole cose, inezie esistenziali, barlumi di (auto)coscienza, porci alle perle..
Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti è assolutamente voluto, ovviamente.
A torto o ragione...
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Vivo in un paese di merda, ormai me ne sono fatto una ragione. Che però è un torto.
Il talento è quella cosa, rara e preziosa, che consente ai pochissimi che ne sono dotati davvero di accedere a risorse di cui i "comuni mortali" non sono nemmeno a conoscenza. Il talento è il colpo di tacco dissennato che nessuno oserebbe davanti al più grande dei portieri e che smarca un compagno per il gol che ti fa alzare una coppa. Il talento è la metafora ardita che rende un qualsiasi banale pezzo di cronaca un mantra per intere generazioni, facendoti capire davvero qualcosa. Il talento è l'incrocio magico di due pennellate in cui nessuno è disposto a vedere solamente una X, a parte i pochi che non hanno mai visto altro che una schedina del Totocalcio. Il talento, nel caso di Luigi De Angelis (regista) ed Hernán Schvartzman (direttore) e del loro " Orfeo nel metrò ", è prendere per mano il pubblico e farne parte attiva di una grande opera del 1600, facendone qualcosa di completamente nuovo e sorprendente. Qualcosa che va oltre la musica, oltre...
Sapete cos'è che non sopportiamo più e che ci mette addosso un continuo e latente senso di disagio? È la strumentalizzazione esasperata, io credo. Mentre una parte del mondo va dritta verso la sua meta, fatta di progressi tecnologici sempre più rapidi e pervasivi, e mentre una piccolissima fetta dell'umanità punta con quei progressi alla colonizzazione dello spazio e alla conquista di Marte, nuova terra tutta da costruire e da sfruttare (senza che nessun ambientalista venga a rompere i coglioni), la stragrande maggioranza delle persone non ha più altro scopo che quello di perseguire i propri piccoli e miseri interessi in ogni modo possibile. Questo individualismo esasperato è la vera novità del terzo millennio. In passato anche i più egocentrici megalomani davano il meglio di sé (o il peggio, a seconda dei punti di vista) per lasciare traccia del proprio passaggio sul Pianeta. Ovviamente anche le loro erano bieche strumentalizzazioni, ma i frutti di quelle antiche megalomanie ...
C'è un problema di fondo, con le molestie, e quel problema è insito nella natura stessa degli esseri umani, io credo, se non di tutti gli esseri viventi: la selettività , che ci impedisce di considerare allo stesso modo tutti gli atteggiamenti e tutte le circostanze. Fatta eccezione per qualsiasi forma di violenza, infatti, non esiste una molestia che sia tale sempre e in assoluto. Una secchiata d'acqua fresca in faccia infastidisce o addirittura fa male a gennaio e può essere gradita in pieno agosto, ma non esiste una regola incontrovertibile per cui chiunque prenda in mano un secchio e lo riempia d'acqua possa essere certo di non molestare chi lo ricevesse in faccia, 30 o 3 gradi che ci siano nell'aria. Lo stesso vale per tutto il resto: sguardi, sorrisi, parole, gesti e qualunque forma di considerazione o interazione con gli altri. Combattere le molestie richiede probabilmente un livello di inflessibilità e una rigidità che non ci appartengono e che non sono umani. ...
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