Siamo davvero intelligenti come ci riteniamo?
Non so perché continuiamo a ritenerci la specie più intelligente del Pianeta. Per molti versi di sicuro lo siamo e abbiamo una clamorosa capacità di adattamento e di evoluzione, ma a mio avviso abbiamo una tara di fondo che ci limita enormemente e che di certo non contribuisce ad esaltare la nostra intelligenza.
Siamo egoisti oltre ogni limite, non abbiamo visione d'insieme, ci preoccupiamo delle cose solo quando ci riguardano direttamente e in modo inderogabile, indifferibile, ineluttabile. Negli ultimi 10 anni abbiamo avuto due forti terremoti e non so quante altre catastrofi, ad esempio, che hanno spazzato via vite, case, aziende, opere d'arte e pezzi di storia del nostro Paese e della nostra civiltà, ma niente è cambiato nel nostro approccio ai disastri naturali.
Attrezzarci per difenderci costerebbe troppo, secondo molti, e poi non possiamo prevedere questi fenomeni, che in fondo colpiscono sempre a livello locale, in aree molto piccole e quasi mai nelle grandi città metropolitane. Fino ad ora.
Eppure Milano è stata colpita dal terremoto almeno 14 volte in 1000 anni, così come sono già state colpite più volte in passato Roma, Napoli e molti altri grandi centri. Cosa accadrebbe se (o forse meglio quando) succedesse ancora? Se un terremoto come quelli dell'Aquila o di Amatrice hanno fatto centinaia di morti, non è difficile immaginare che in una metropoli morirebbero a migliaia, con danni multimiliardari.
Ma per questo non stiamo facendo assolutamente nulla, mentre la ricostruzione delle città già colpite è ancora un lontano miraggio, la prevenzione una vaga speranza e l'adeguamento antisismico una voce di costo che quasi nessuno si sente in dovere di affrontare. Forse non siamo così intelligenti come crediamo, in fondo.
#riflessioniamargine
IMMAGINE: Angelo Giordano - Pixabay.com
Siamo egoisti oltre ogni limite, non abbiamo visione d'insieme, ci preoccupiamo delle cose solo quando ci riguardano direttamente e in modo inderogabile, indifferibile, ineluttabile. Negli ultimi 10 anni abbiamo avuto due forti terremoti e non so quante altre catastrofi, ad esempio, che hanno spazzato via vite, case, aziende, opere d'arte e pezzi di storia del nostro Paese e della nostra civiltà, ma niente è cambiato nel nostro approccio ai disastri naturali.
Attrezzarci per difenderci costerebbe troppo, secondo molti, e poi non possiamo prevedere questi fenomeni, che in fondo colpiscono sempre a livello locale, in aree molto piccole e quasi mai nelle grandi città metropolitane. Fino ad ora.
Eppure Milano è stata colpita dal terremoto almeno 14 volte in 1000 anni, così come sono già state colpite più volte in passato Roma, Napoli e molti altri grandi centri. Cosa accadrebbe se (o forse meglio quando) succedesse ancora? Se un terremoto come quelli dell'Aquila o di Amatrice hanno fatto centinaia di morti, non è difficile immaginare che in una metropoli morirebbero a migliaia, con danni multimiliardari.
Ma per questo non stiamo facendo assolutamente nulla, mentre la ricostruzione delle città già colpite è ancora un lontano miraggio, la prevenzione una vaga speranza e l'adeguamento antisismico una voce di costo che quasi nessuno si sente in dovere di affrontare. Forse non siamo così intelligenti come crediamo, in fondo.
#riflessioniamargine
IMMAGINE: Angelo Giordano - Pixabay.com
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