Oltre le sovrastrutture che ci schiacciano
Sovrastrutture, piaga millenaria dell'umanità. L'uomo, oggi aumentato dalla tecnologia, è sepolto sotto spessi strati di sovrastrutture che vengono da molto lontano e che si incrociano tra loro. Lenti che deformano la realtà, che ne ingigantiscono singole parti (oscurandone altre) e che focalizzano le persone su specifici aspetti e prospettive. Lenti che tra di loro interferiscono, raramente in modo positivo.
Il risultato di questa stratificazione è un uomo ai cui molti poteri e possibilità quasi mai corrispondono adeguati livelli di consapevolezza e di responsabilità e, soprattutto, cui risulta sempre più difficile districarsi tra queste lenti e vedere le cose per quello che sono davvero, anche solo per un istante.
Quegli strati costringono, limitano, deviano fino alla depravazione, togliendo libertà e capacità di comprendere. Molti rispondono a questa frustrazione con rabbia e violenza, altri si rassegnano alla loro miopia, ma quasi tutti riescono a percepire questa condizione, cui l'umanità può far fronte in un solo ed unico modo, io credo: tornando sui suoi passi, riscoprendo e rielaborando le basi, che continuiamo a dare per scontate e che invece ci urlano di fermarci a riflettere, anziché correre a perdifiato verso un futuro ormai inafferrabile, perché già presente. In questa condizione pensare ci sembra un lusso o una perdita di tempo, perché riteniamo che invece si debba agire.
Chi si ferma è perduto, ci hanno insegnato, ma lì davanti c'è un muro contro il quale non possiamo permetterci di schiantarci.
#riflessioniamargine
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