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Visualizzazione dei post da febbraio, 2014

Sulla prima guerra civile mondiale

Siamo anestetizzati. Da decenni, ormai. Ubriachi di veline, di soubrette, di calcio, di cabaret di terz'ordine, di news, di gossip, di nera che diventa gialla e che sfocia nel rosa... La prima guerra civile mondiale è alle porte, ma dietro alle nostre ci troveranno solamente TV accese e cervelli spenti...

La felicità si coltiva nell'anima

La felicità non si conquista, ma si coltiva dentro di sé, a dispetto delle troppe infestanti e dell'inquinamento che ne minacciano la crescita, giorno dopo giorno.  Ciascuno la annaffia con quello che ha e per concime usa la serenità o l'euforia, a seconda del momento e della disponibilità e in dosi quasi sempre casuali e del tutto inadeguate. Chi crede di trovarla fuori dalla propria anima, la felicità, è destinato a non trovarla mai. Così come chi pensa di vederla fiorire senza fatica, senza dedizione, senza passione.  Senza il pollice verde dello spirito e la disciplina della ragione, che sanno bene come arare l'anima e renderla fertile, ma troppo spesso si dedicano ad altro, come se la felicità non fosse il fine, ma soltanto uno dei tanti mezzi...

Sulla crisi, la grande menzogna...

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La crisi è seguire le logiche di un mercato che è sempre più drammaticamente lontano dal mercato di strada , quello fatto da gente che si alza alle cinque del mattino e si spezza la schiena per vendere quel poco che ha, fino ad esaurimento della merce e delle forze. Quello è(ra) il mercato, fatto di gente che ha bisogno di qualcosa da mangiare e di qualcosa per vivere, giorno dopo giorno, e nel quale i commercianti vendono la propria mercanzia, a prezzi determinati dalla domanda, dall'offerta, dalla stagione e da pochissimi, concreti e tangibili parametri. Quello è il mercato , mentre oggi i prezzi li detta la finanza internazionale e li scrive la borsa, in base a centinaia di parametri intangibili, scarsamente verificabili, troppo spesso del tutto svincolati dalle esigenze, dalle priorità e dalle aspettative del mondo reale. In borsa il prezzo e il valore delle cose non è determinato dalle logiche della gente comune, dai loro bisogni, ma oscilla in funzione delle dichiarazio

Sulla paura

IÈ la paura che ci tiene ancorati a terra, mentre noi sappiamo volare. È la paura che ci fa tornare a galla, mentre ne avremmo ancora per restare in apnea. È la paura che ci fa rallentare, quando sentiamo battere forte il cuore. È la paura che ci spinge a non fidarci degli altri, anche se non ci fanno del male. È la paura che ci salva, quando il dolore si fa insopportabile, e quando rischiamo. È la paura che ci blocca, paralizzandoci di fronte all'infinito che ci chiama. Ma la paura è un bluff,  come la spia della riserva , come un turno mentre splende il sole. Per istinto ci porta a metterci una mano sulla testa, ma è dalla luce che  ci ripariamo,  non dall'acqua. E quella luce diventa ombra,  che allaga i nostri pensieri e li fa affondare. #pensierisparsi

Le Olimpiadi sono sempre state un po' gay...

Il CIDI  + Canadian Institute of Diversity and Inclusion  risponde alle leggi anti-gay russe con un video divertente. "The two-man luge, in all its glory. Show your support for the equality of all athletes by changing your Facebook profile picture with us at http://bit.ly/keepthegamesgay "

La ricetta dell'Amore

La ricetta dell'Amore è tra le più semplici, ma i suoi ingredienti sono rari, e incredibilmente instabili. Quando riesci finalmente a trovarli, ti precipiti ai fornelli per metterli insieme, creando un capolavoro, senza renderti conto di quante varianti di colore, forma, gusto, profumo, grado di maturazione e consistenza essi possano avere. Te ne accorgi solo dopo l'assaggio, se sei un cuoco con un po di talento, ma quasi sempre occorrono anni di esperienza, per rendersi conto di aver preparato un piatto da osteria di borgata, piuttosto che un capolavoro di alta cucina. Certo, la vita non è una gara. Si vive anche mangiando piatti discreti, mentre digiunando si muove. Secondo me l'Amore non è un piatto da chef stellato. Se gli ingredienti ci sono tutti, e sono genuini, se il dosaggio e la cottura sono giusti, quello che arriva in tavola è comunque un buon piatto, e ci si può campare bene per una vita intera, se accettiamo l'idea che la perfezione è una pericolosa ab