Sul tempo che passa

Ci sono persone che, come me, rimangono bambini anche da grandi. Altri, invece, sono adulti già da bambini, ma grandi non ci diventeranno mai.

Il tempo è un inganno e l'età una farsa. La gente si nasconde dentro al suo involucro di carne per non dover fare i conti con la propria essenza più profonda. Ecco perché recitano il gioco degli anni e dell'età, per avere sempre una scusa e per godere di qualche vantaggio.

La sfida, però, è rimanere se stessi fino alla fine, migliorando giorno per giorno mentre fuori tutto peggiora, a partire dal nostro corpo, che prima o poi morirà.

È questo che cercano di spiegare tutte le religioni; noi siamo qui per crescere, per mettere a frutto i nostri talenti senza diventarne schiavi e senza che i frutti diventino più importanti della pianta che li ha generati.

Siamo parti di un tutto, di una sola e potentissima energia che ha dovuto frammentarsi, per non collassare. Le sue parti sono isolate da corpi e forme di varia natura e il nostro compito è quello di tenerle unite, benché separate e diverse, all'apparenza.

Ma se fuori un albero è diverso da un uomo, o da un cane, o da un pesce o una roccia, dentro l'energia è la stessa e a  noi esseri umani è stato dato ordine di conservarla, e di tenerla assieme. Per fare questo occorre restare bambini, dentro e non dimenticare l'essenza e il sapore di quella energia.

Che invece stiamo disgregando, dissipando, stravolgendo. Ecco il nostro peccato originale... il voler crescere più del dovuto, il confondere dei miseri cambiamenti con una crescita organica, spirituale, mistica, in armonia con la natura e con quella sola ed unica energia cosmica.

Dobbiamo tornare bambini e imparare ad amare, prima che sia troppo tardi.

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