Mangiatevi i soldi, se ci riuscite

Mangiare troppo uccide. Anche fare troppo sesso, può uccidere. Si dorme in un solo letto per notte, sotto un solo tetto, ma la gente vuole molto più di quello che gli serve.

Per questo hanno inventato i soldi, perché di quelli se ne può avere quanti si riesce e al di là di ogni bisogno, di qualunque necessità.

I soldi non fanno mai male a chi li possiede e non c'è limite al desiderio di possederne. Essi non hanno odore nè colore, sono come l'aria, gonfiano i conti correnti come fossero polmoni, permettendoti di correre, di volare, di avere tutto quel che vuoi.

Tutto diventa un prezzo, dunque, da quello che serve per vivere al superfluo più indecente e a decidere è la mano invisibile del mercato, non la giustizia, o la logica o la dignità.

Tutto ha un prezzo, anche la vita di chi subisce il rovescio della medaglia di questo sistema. Le merci riempiono i magazzini di chi può permettere di acquistarle. Per tutti gli altri c'è la povertà e la fame.

Perché i soldi hanno cambiato le regole del gioco, hanno sostituito il desiderio al bisogno, la decenza alla dignità, l'egoismo più bieco al senso di appartenenza.

Essere non ci è bastato, abbiamo preteso di avere e di avere più degli altri e meglio. Di più e di meglio, perché l'uomo è desiderio, mentre la bestia è bisogno.

Desiderio, ambizione, utopia. Negazione del bisogno, rifiuto della nostra stessa natura. Fino al paradosso di un tutto che diventa troppo, finendo per coincidere col niente del nostro essere per avere.

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